Il restauro Moderno

“Come attività comunque svolta per prolungare la vita dell’opera d’arte e parzialmente reintegrare la visione e il godimento, il restauro rappresenta un aspetto fondamentale della cultura e degli studi storico-artistici. Praticamente esso è sempre esistito, sul piano delle esperienze empiriche e della tecnica dell’artigiano e dell’artista. Nei tempi moderni, con lo sviluppo della critica e della tecnica, il restauro ha acquistato un’assai più definita consapevolezza dei propri scopi e mezzi, fondandosi in gran parte su basi tecnico-scientifiche, oltre che, come è ovvio, sopra una metodologia critico-estetica, anche connessa con gli ideali e le cognizioni dei vari monumenti culturali. A ciò hanno contribuito musei, istituti specializzati, organi preposti alla tutela dei monumenti, la cui opera in questo settore ha assunto un’ampiezza determinata. […] L’imperativo del restauro, come quello più generale della conservazione (che tuttavia si presenta come un restauro preventivo), si rivolge in primo luogo alla consistenza materiale in cui si manifesta l’immagine. Si pone quindi il primo fondamentale assioma: si restaura solo la materia dell’opera d’arte. […]. Per restauro preventivo deve intendersi tutto ciò che mira a prevenire la necessità di un intervento di restauro sicché il restauro preventivo si pone non meno importante del restauro effettivo. E al restauro preventivo dovrebbero indirizzarsi le autorità preposte alla conservazione delle opere d’arte. […] Come prevenzione e salvaguardia dell’opera d’arte il restauro preventivo si dirama nelle direzioni più varie, e la definizione di queste direzioni dovrà essere dedotta dalla natura dell’opera d’arte.”
Cesare Brandi, Voce Restauro in Enciclopedia Universale dell’Arte, vol. XI, Venezia-Roma 1966, cc. 322-332

“Il restauro ha rapporto diretto con una varietà molteplice (e molteplici sono i problemi connessi) di oggetti del passato. I più disparati quanto a tipo, dimensioni, età, importanza, stato di conservazione, etc., ma che hanno il denominatore comune di trasmettere informazioni sulla storia e lo sviluppo dell’umanità e che presentano un valore artistico, tecnico, storico, scientifico, affettivo, etc.”
Hanna Jedrzejewska, Principi di Restauro, Fiesole 1983, p. 8

“Il restauro può portare a risultati estremamente diversi secondo il programma che si propone se, a esempio, di conservazione dei materiali originali o di recupero estetico; d’altronde non si dà mai il caso di un restauro che sia esclusivamente di conservazione: se un restauro è veramente tale e non un’operazione di semplice manutenzione (una spolveratura, la disinfestazione di un oggetto in legno dai tarli e simili) comporta sempre un carattere di selettività e di recupero estetico. Comunque si devono dare garanzie nella scelta dei materiali e nelle operazioni che si eseguono, come la reversibilità di ciò che si fa o di ciò che si applica al quadro; sono criteri che servono solo di orientamento ma ai quali è necessario non rinunciare.”
Alessandro Conti, Restauro, Milano 1992, p. 11