Museo Etnografico dell’Alta Brianza di Galbiate Intervento conservativo su un carro da lavoro

DESCRIZIONE DELL’OGGETTO

L’opera lignea in esame è un piccolo carro agricolo, risalente al 1910 circa, usato per trasportare latte. L’opera, originariamente utilizzata a Oggiono (LC), è stata trasferita presso il Museo Etnografico Alta Brianza di Galbiate, nella frazione di Camporeso. Tale museo raccoglie manufatti che testimoniano la cultura e la vita quotidiana delle persone vissute in Brianza e nel lecchese nei secoli passati. Il carro agricolo è costituito da due ruote sormontate da un piano in gran parte contornato da un parapetto, che serviva a contenere le bottiglie di latte; la restante parte del piano sporge rispetto al parapetto, così da ospitare il conducente, mentre due bracci si protendono in avanti permettendo di collegare il carro ai finimenti dell’animale che lo trainava. La struttura lignea è costituita principalmente da rovere e abete, e gran parte della struttura non è incollata, bensì composta da incastri. Le misure sono 420 cm di lunghezza, 151 cm di altezza e 156 cm di larghezza.

 

STATO DI CONSERVAZIONE

Lo stato conservativo dell’opera lignea prima del restauro era discreto, specialmente se si considera che era stata lasciata in balia per decenni degli agenti atmosferici. Il meccanismo dei freni, per esempio, era in ottime condizioni, anche se leggermente intaccato dalla ruggine. Su buona parte della struttura, si notava l’attacco di insetti xilofagi (1), in particolar modo sul retro.

La decorazione pittorica (2)è andata quasi completamente persa ma, dal poco che ne rimane, si desume che i colori prevalenti fossero un rosso per le ruote e un azzurrino per il corpo del carro, mentre il ferro (3)aveva – in alcuni punti – decorazioni bidimensionali e geometriche in rosso (come per esempio i due semicerchi che si toccano, disegnati sulle giunzioni del carro), che gradualmente hanno finito per staccarsi, mettendo in evidenza la ruggine. Oltre alla perdita della pellicola pittorica, il carro presentava svariati problemi conservativi, di cui i più gravi erano lacune della struttura localizzate nella parte terminale del carro (la più esposta alle intemperie), che presentava anche svariate fessurazioni, oltre a un evidente degrado del legno, causato dal fatto che i tarli avevano aggredito le parti legnose composte da meno durame.

 

INTERVENTO EFFETTUATO

Per prima cosa si è iniziato a ripulire l’opera lignea; il legno, diventato spugnoso è stato sottoposto a un intervento di consolidamento, venendo riempito a poco a poco con una resina specifica.

Le parti mancanti e irrecuperabili sono state colmate con resina eintegrazioni in essenza legnosa. intagliate (6)così da assumere la forma della parte mancante; le integrazioniappartengono in prevalenza alla stessa specie legnosa, così da seguire il più possibile la venatura dell’originale;

sulle integrazioni è stato praticato un tratteggio fine con i colori per riprodurre la venatura dell’originale.

Riguardo alla tinta, per conservare ciò che resta della policromatura originale, si è provveduto a stendere come consolidante una pellicola protettiva. Dopo l’intervento sulla parte lignea si è cominciato a intervenire sulle parti in ferro: si sono ricreati sei pezzi mancanti. Per uniformare l’spetto estetico delle parti nuove con le parti antiche, quelle nuove sono state preventivamente sottoposte a una procedura di invecchiamento. Il ferro nuovo riproduce la forma e le dimensioni del ferro originale, a cui è stato volutamente lasciato il suo naturale aspetto invecchiato.

Infine, è stata applicata, sempre a pennello, la finitura a olio per legno.